“Spesso il male di vivere ho incontrato”: molte persone si rispecchiano in questo versetto di una celebre poesia di Montale. I problemi di ansia e depressione non sono da sottovalutare, né sono motivo di vergogna. Non c’è nulla di male ad attraversare momenti di fragilità nella propria vita e a chiedere aiuto ad un professionista. Se non te la senti di andare da uno psicologo di persona puoi optare per chiamare uno psicologo online: scoprirai che dall’ansia si può guarire. Ecco come.
Devi infatti partire dal presupposto che la ragion d’essere della psicoterapia è curare l’ansia all’origine. Bisogna capire infatti che per guarire dall’ansia essa va sradicata all’origine. È importante cioè capire cosa la innesca, quali situazioni, azioni, o pensieri danno origine a certi disturbo. Una volta che la persona insieme al terapeuta avrà trovato il motivo del malessere, si può andare oltre, lavorando affinché si possa appianare la causa scatenante rendendo cosi la vita molto più serena.
Terapie cognitivo comportamentali
Lo psicologo come prima cerca di ragionare usando la tua mente. Applica terapie che possano venire alla radice del problema. Con l’approccio cognitivo comportamentale, lo specialista cerca di capire quali pensieri o processi mentali (sbagliato) ti provocano ansia. Così facendo si può facilmente provare a liberare la mente da certi pensieri, definendo i pensieri negativi e disintegrandoli. Il paziente imparato cioè ad allenate quelle emozioni negative e quei comportamenti disfunzionali così da rendere più facile lo sradicamento dell’ansia l’eliminazione del disturbo psicologico.
Approccio metacognitivo
Con la terapia metacognitiva lo psicologo va oltre. Cerca cioè di trovare un modo per controllare quei meccanismi soffocante che insidiano i pensieri negativi nella mente del paziente. La meta cognizione, serve infatti a tenere sotto controllo quel continuo rimuginare del paziente. Non devi infatti trascurare il fatto che il disturbo d’ansia sia spesso innescato da cattivi pensieri che non si riescono a cacciare via dalla mente: il paziente non riesce a dominare certe cose, e quindi la realtà comincia ad essere percepita in modo distorto. Con l’approccio metacognitivo, lo scopo dello psicologo è di eliminare del tutto la “cognitive attentional syndrome”, Sindrome Cognitivo Attentiva. Si indurre cioè nel paziente un modo per reagire diversamente a quei pensieri negativi, imparando a controllarli e a gestirli.
Attività fisica
Al di là delle cure e delle terapie che lo psicologo indica, ci sono anche tante altre piccole cose che il paziente deve sforzarsi a fare per stare meglio. Tipico esempio è l’attività fisica. È vero che a volta compagna fedele dell’ansia è la stanchezza, ma è vero anche che cambiare aria, fa venire voglia alla persona di svolgere con entusiasmo qualche sport. Può bastare anche una lunga passeggiata, che aiuta a liberarsi dei pensieri, a produrre neurotrasmettitori come noradrenalina ed endorfine (considerati come naturali analgesici capaci di controllare positivamente gli umori)
Parliamo di metodi, non di terapie, azioni quotidiane che possono alleviare i sintomi di malessere che avverte il paziente. Un passo per volta, gli ansiosi riescono ad acquisire fiducia in loro stessi, si sentiranno liberi dalla morsa dell’ansia e riusciranno a respirare meglio.
Rilassamento
Proprio perché ci vuole impegno per cambiare la propria posizione, bisogna, sempre a casa, porre in essere xelle tecniche di rilassamento muscolare che allentino la tensione fisica e mentale. Si pensi ad esempio al training autogeno, o alle orientali pratiche di meditazione, come ad esempio lo yoga, o il tai chi. Si tratta di strade facili da seguire, davvero in grado di aiutare a tenere sotto controllo l’ansia. Se svolti nel modo giusto è possibile raggiungere numerosi benefici mentali. Rapidi, indolore e senza effetti collaterali, possono davvero fare la differenza. In fondo chi non vorrebbe la pozione magica per vivere bene?